Le novità, negli anni, hanno sempre fatto parte di Rivista Corner. Siamo partiti con un sito web, ora possiamo offrirvi anche un trimestrale e un podcast. Un modo per stare con voi più tempo possibile e parlare di sport in vari modi, con vari canali. Da oggi ne aggiungiamo uno ulteriore e lo facciamo in un settore a cui da sempre abbiamo strizzato l’occhio: gli esport. E lo faremo con un ragazzo, Mateo Bosnjak, e con gli amici di Horizon Psytech, una società ticinese che opera nel settore da diversi anni.
Abbiamo dunque il piacere di annunciare che per la prima volta nel nostro cantone, un ragazzo appassionato di FIFA avrà un suo entourage che si occuperà di tutte le faccende che stanno al di fuori del campo digitale, accompagnandolo nei vari tornei che disputerà. Questo sarà possibile grazie all’accordo che è stato firmato tra Rivista Corner, Horizon Psytech e lo stesso Mateo Bosnjak. Il nostro ruolo sarà quello di gestire al meglio le sue pagine social e tutto quello che concerne la comunicazione. Fungeremo praticamente da ufficio stampa.
L’idea è nata oltre un anno fa, quando abbiamo intravisto le potenzialità del ragazzo e abbiamo deciso di affiancarlo a Giacomo Garcea, psicologo dello sport e delle tecnologie che lavora per Horizon. Giacomo l’ha aiutato con tutti quegli aspetti legati al gioco che forse vengono sottovalutati. Con lui è stato fatto un lavoro mentale e di strategia di gioco eccezionale, tanto da portarlo a fare un 30-0 in Weekend League. Un risultato che gli ha permesso di classificarsi al 36esimo posto mondiale in una settimana di maggio. Un mese decisamente positivo per lui, dato che non è mai uscito dalla top-100 mensile di maggio.
“Ora mi approccio al gioco da professionista”
Oggi Mateo non è più quel ragazzo che abbiamo visto giocare nel 2019, è un atleta a tutti gli effetti. Gioca sì per divertirsi, perché è la base di ogni attività, ma nel suo bagaglio ha aggiunto quella consapevolezza dei suoi mezzi che gli hanno permesso di sfidare ad armi pari player di fama internazionale. “Lavorando con Giacomo, la mia visione del gioco è cambiata del tutto, ora mi approccio al gioco da professionista”, ha ammesso Mateo.
Nell’ultimo anno ha disputato quattro qualifiche, sfiorando il passaggio alla fase finale nelle ultime due. In Ticino ha sbaragliato la concorrenza in ognuno dei tornei a cui ha partecipato, senza mai perdere un solo incontro. Confrontatosi a livello nazionale, ha poi subito centrato una semifinale al primo tentativo.
“C’è molto lavoro da fare, ma sono pronto e motivato”
Ora però c’è da proseguire in questo cammino e l’obiettivo da raggiungere è chiaro: “So che c’è ancora molto lavoro da fare, voglio affinare il mio gioco e rubare un po’ il mestiere ai pro più bravi di me. Pensare alla qualificazione a un evento mondiale è ancora prematuro, perché sappiamo poco del nuovo gioco, ma il mio obiettivo è farcela. Ci sono andato molto vicino e credo ora di essere pronto. Sono poi dell’idea che una volta centrata la qualifica, le chance di successo sono alte. Ho sfidato più volte giocatori che hanno preso parte ai Mondiali e mi sono sempre fatto rispettare. Sapere che due società hanno deciso di puntare su di me mi sprona e mi dà ulteriori stimoli. Sono molto felice per questa opportunità”.