Ieri in Olanda, sul leggendario circuito di Assen, è andata in scena la nona tappa del Motomondiale, che ha sancito – ancora una volta – il predominio di Fabio Quartararo, al comando per quasi tutta la durata della gara, salvo un paio di duelli agguerriti con Pecco Bagnaia, soltanto sesto dopo un promettente avvio e un “long lap penalty” nel suo momento migliore. L’italiano, però, pur su una pista non particolarmente favorevole a Ducati, convince a metà. La domenica di Assen, supremazia del solito Quartararo a parte, ha sancito inoltre la conclusione della prima metà del campionato; la seconda inizierà in Austria l’8 agosto, dopo una pausa estiva di ben cinque settimane. Di seguito i migliori e i peggiori del weekend olandese:
TOP
Fabio Quartararo, primo posto – voto 10
Cosa gli vuoi dire? Bravo. Vince la sua quarta gara stagionale e, per la sesta volta in nove occasioni, sale sul podio. Pare imbattibile. Eppure, il suo distacco sul secondo, che si fa ancor più corposo (a +34 dal connazionale Zarco), non gli consente ancora di rilassarsi. Ammenochè non torni dalle ferie con la panza, questo Mondiale lo vincerà senza troppi patemi.

Maverick Vinales, secondo posto – voto 9
Il ruggito del leone, ferito e oltraggiato dopo l’ultimo posto al Sachsenring. Un weekend quasi perfetto, su un circuito dove in carriera è sempre andato fortissimo. Ha dominato sin dal venerdì, conquistando la pole il sabato con tanto di record. Peccato, da una parte la vittoria l’avrebbe anche meritata. Con questi 20 punti ottenuti torna a ridosso della Top 3; attualmente è sesto a quota 95 ma il terzo, Bagnaia, dista solo 14 lunghezze. Adesso c’è da capire cosa ne sarà del suo futuro: ufficiale il divorzio con Yamaha, per il suo 2022 si parla tanto di Aprilia.

Joan Mir, terzo posto – voto 8.5
Finalmente una gara alla Mir. Finalmente una gara da campione del Mondo in carica. Parte dalla decima casella e, giro dopo giro, arriva con ferocia a un passo dai primi. Strappa con i denti un terzo posto meritatissimo, resistendo a Zarco e impensierendo per un attimo anche Vinales. I 16 punti conquistati gli consentono di scavalcare Miller di un punto, salendo al quarto posto con 101 punti. Da tenere in forte considerazione per la seconda parte di stagione.
Marc Marquez, settimo posto – voto 8
Fosse stato al 100% della forma fisica e, soprattutto, psicologica, probabilmente avrebbe fatto un tentativo persino per andare a caccia del podio. Ma questo è, e questo ci teniamo. Volentieri. Bello a prescindere rivederlo in pista. Ah, quasi dimenticavamo: parte ventesimo e chiude settimo, alla faccia di un Marquez diverso. La pausa estiva gli farà bene, presto tornerà quello di un tempo.
Johann Zarco, quarto posto – voto 7.5
L’ennesima prestazione solida e, sempre per l’ennesima volta, è il primo tra i ducatisti. Nel finale ha “rischiato” anche di finire sul podio. Per il titolo non se lo fila nessuno, però intanto è sempre lì, a pochi centimetri da Quartararo, che resta comunque il favorito.
FLOP
Taka Nakagami, nono posto – voto 5.5
Di ‘sto passo, il podio non arriverà mai. Un po’ come per Aleix Espargarò, il quale, però, a differenza del giapponese guida probabilmente una Aprilia ancora non competitiva quanto la tanto bistrattata Honda. Una prima parte di gara eccellente – stabilmente in zona podio – non lo risparmia dalla critica: doveva fare di più. È dallo scorso anno che non capitalizza. Il podio, ieri, era alla sua portata, ma ancora una volta si è auto escluso da un traguardo che meriterebbe per talento e impegno. Giudizio troppo severo? Forse sì, ma è un’analisi figlia del potenziale e della stima che riponiamo nel pilota nipponico. Sprecone!

Jack Miller, ritirato – voto 5
Tanto è simpatico e veloce, l’australiano, tanto è altalenante. Dopo le due vittorie consecutive a Jerez e a Le Mans sembra essersi un po’ smarrito; per sua fortuna dopo la pausa arrivano due gare in Austria, dove le Ducati, storicamente, vanno fortissimo. Saprà rifarsi, senz’altro.
Pol Espargarò, decimo posto – voto 4.5
Un voto più al suo inizio di stagione che alla performance di Assen, che è comunque deludente, ancora una volta. Che l’approccio a Honda sarebbe stato per lui complesso lo si sapeva, ma così incomincia a non avere più scuse: il tempo scorre e un ottavo posto come miglior risultato non può certamente soddisfare né lui né tantomeno la casa asiatica.
Fine primo round. La rubrica “Top & Flop” di Rivista Corner torna tra cinque settimane, per la seconda e ultima parte del campionato. Buone vacanze!