L’undicesima tappa del Motomondiale assomiglia a un parco di divertimenti. Al Red Bull Ring di Spielberg pare proprio di essere al Luna Park: la prima parte della giostra è più o meno tranquilla, senza patemi; poi, lo strappo improvviso, che ti sballotta a destra e sinistra, ma che, in fondo, speravi arrivasse per vivere il brivido. Il cielo austriaco è grigio tendente al nero sin dai primi minuti, fin quando, a sette giri dal termine, inizia a piovere; a cinque dalla fine, invece, la pioggia aumenta e alcuni piloti (Miller e Rins i primi a farlo) decidono di cambiare moto. Ecco, puntuale, lo strappo della giostra: Marquez tira come un matto sotto al diluvio, prendendosi la testa della corsa, ma lo spagnolo è poi costretto a fermarsi ai box insieme a Bagnaia, Martin, Quartararo e Mir.

 

L’effetto centrifuga, però, sballotta il sudafricano Binder dalla sesta alla prima posizione, con Aleix Espargarò e Rossi a completare una assurda quanto impronosticabile Top 3. Alla fin della fiera, del cambio moto ne approfitta davvero solo Bagnaia, secondo, alle spalle di un coraggiosissimo Binder; il rookie Martin chiude il podio. Marquez, beffato, soltanto quindicesimo. Ottavo un acclamatissimo Rossi. Di seguito i promossi e i bocciati della gara più pazza dell’anno:

TOP

Brad Binder (primo), voto 10
Dieci per il fegato di restare in pista sotto al diluvio, con ancora quattro giri abbondanti da percorrere. Seconda vittoria in carriera in classe regina; il ragazzo ha coraggio da vendere e gran personalità.

Pecco Bagnaia (secondo), voto 9
Due terzi di gara fantastici, in cui riesce a lottare ad armi pari contro Marquez e Quartararo; poi, il meteo non lo aiuta ed è parecchio sfortunato. Tuttavia, grazie a un fenomenale ultimo giro, riesce a strappare un secondo posto che vale oro. 

Jorge Martin (terzo), voto 8 
Al sabato strappa la sua seconda pole consecutiva, riuscendo persino a ritoccare il (suo stesso) record della pista; poi, in gara decide di non fare il rookie e di combattere con i migliori, affilando gli artigli e confermando il suo solito coraggio. Un paio di sbavature ci sono state, ma quando rischi va così: o tutto o niente, e lui si è portato a casa un altro podio, il terzo stagionale al suo primo anno in top class, perlopiù dopo un grave infortunio. Fenomeno.

Fabio Quartararo (settimo), voto 7.5
Chiude in un inusuale settimo posto ma merita comunque un voto alto per quello che ci ha fatto vedere prima della pioggia. Sorpassi clamorosi da vero “Diablo”, senza pensarci neppure un secondo, sbranando tutto e tutti, con grinta e aggressività. Poche volte lo si è visto così, solitamente rischia molto meno; dimostra di volerlo davvero questo titolo mondiale. Primo in classifica a +47 dalla coppia di inseguitori Bagnaia-Mir.

Marc Marquez (quindicesimo), voto 7
Si è rivisto il vecchio Marquez, e già questo basterebbe. Peccato, però, non avergli visto fare il guizzo finale. Ciononostante, ha avuto la “sfiga” del meteo, che gli ha tolto la gioia della seconda vittoria stagionale, che avrebbe meritato. Gli altri fanno festa, ma con lui, oggi, se la sono vista davvero brutta.

 

FLOP

Jack Miller (undicesimo), voto 3
Non sembra più nemmeno lui. Persino nel suo habitat preferito – ovvero sotto la pioggia, dove c’è da rischiare – non è riuscito a fare qualcosa di concreto. Se continua così rischia di farsi superare in classifica generale anche da Binder (ora sesto a -7 dai 105 punti dell’australiano). Urge una reazione, totalmente altalenante.

Zarco voto 4.5
In Austria ha buttato via una valanga di punti che gli avrebbero permesso di restare aggrappato al treno chiamato Mondiale; ora, con il ritorno di Mir e la presenza di Bagnaia, il ruolo di anti-Quartararo pare averlo perso del tutto; con questo zero pesantissimo rischia di dire addio alla corsa al titolo.

A.Espargarò (decimo), voto 5
Tralasciando il podio sfiorato per pochi attimi, soltanto per via della pioggia, dal centauro catalano di Aprilia ci si sarebbe aspettati di più; molto di più, se si considera anche lo scorso deludente weekend austriaco.

Prossimo appuntamento a Silverstone, in Gran Bretagna, domenica 29 agosto.